La sudata vittoria con il Benevento ha fatto esultare i nostri Antonio Corsa e Massimo Zampini che guardano a una classifica che finalmente sorride.
Bianco su Nero
Vale sempre tre punti
Massimo Zampini: Paura, eh?
Antonio Corsa: No, no, paura no. Incredulità del primo tempo sì, tanta, perché si è visto raramente una squadra dominare come fatto dalla Juve, fare 17 tiri (a 1) compresi due legni, creare 4-5 occasioni a tu-per-tu col portiere e andare sotto all’intervallo. È successo però, anche alla Juve dei 6 Scudetti, e capita alle volte nell’arco di una stagione. Ricordate Juventus-Pescara del 2012-13? Salvataggi sulla linea, pali, parate strepitose di Pellizzoli e palla che non voleva entrare. Non ve ne elenco altre, ma ce ne sono state, è che poi tendiamo a scordarcene. Ad ogni modo bisogna restare calmi, eliminare le tossine, resistere alla pressione che inevitabilmente aumenta minuto dopo minuto e portarla a casa. È quello che fanno le grandi squadre in difficoltà ed è quello che siamo riusciti a fare ieri. Sì, sto esaltando una vittoria interna con il Benevento perché dopo una gara del genere ad impressionare non è certo contro chi si sia vinto, ma il come. Il gruppo è rimasto unito, ha risposto presente, i giocatori hanno saputo – insieme – venire a capo di una domenica complicata e hanno conquistato tre punti che ci permettono di avvicinarci al Napoli, fermato dal Chievo, e di sorpassare l’Inter. Paura no, anzi alla fine anche orgoglio, perché queste gare “sporche” trasformate in 3 punti con volontà e sacrificio sono esattamente la differenza tra una squadra pronta a lottare per il titolo e una che non lo è. Dopo di che, per le coronarie e per tutto, è bene che non si facciano più partite del genere perché sono le classiche gare che ti tolgono anni di vita e ti allontanano dal Paradiso. Tu, sei vivo?
Le quote potrebbero subire variazioni
Massimo: Sì, vivo e non mi vergogno a dire che ho esultato con gusto per una vittoria casalinga contro il Benevento, come avevo fatto a Udine qualche settimana fa. La Juve per ora ci fa tribolare ma alla fine vince con merito, beccando sempre gol al primo (talvolta, come ieri, unico) tiro in porta ma creando poi tante occasioni. Anche nelle partite perse o pareggiate ha fatto qualcosa in più delle avversarie. Piuttosto, se devo dirti cosa non mi è piaciuto, ti cito due cose:
1) il fatto che Dybala non abbia tirato le punizioni successive: non è il momento di abbattersi e lasciare le responsabilità agli altri, ma di insistere per tornare quello che conosciamo; lo farà a breve…
2) il finale in apprensione: capisco lo sforzo per recuperare, ma quanto affanno e troppe palle buttate via. Comunque, prendiamoci il risultato; come hai detto, sono giornate in cui alla fine spesso non vinci e poi le rimpiangi per tutto l’anno. Ah, prendiamoci pure la classifica, perché finalmente lassù qualcuno si è fermato…
Antonio: Negli articoli precedenti avevamo scritto del pericolo della fatica sia fisica che mentale di giocare 4 impegni in 15 giorni. Ne ero convinto quando lo scrivevo, quando parlavo dei minutaggi, della testa, delle pressioni. Lo sono a maggior ragione ora dopo aver visto come Juventus e Napoli abbiano trovato difficoltà dopo la gara di Champions e un periodo così stressante. Era piuttosto preventivabile e, siamo su un sito di scommesse, ci avevo anche scommesso nel mio podcast. È per questo che sono molto felice dei 3 punti con il Benevento, nonostante tutto. Perché queste sono giornate dove devi dimostrare di avere qualcosa in più dentro di te. E la Juventus non è 6 volte di fila campione d’Italia per caso.
Massimo: Lo abbiamo dimostrato anche a Lisbona, in fondo, dopo un primo tempo pessimo, con tanti giocatori fuori registro; abbiamo reagito e conquistato un punto importantissimo. In fondo, Sporting e Benevento ci hanno fatto soffrire ma ci hanno portato 4 punti. Quelli che ci servivano per goderci la sosta.
Antonio: Buttali via…
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